CASA DEI BAMBINI SCUOLA MONTESSORI MILANO
Siamo una cooperativa sociale apolitica, senza alcun carattere confessionale e senza fini di lucro che opera al fine di offrire istruzione, educazione e solidarietà sociale attraverso la promozione e la diffusione del Metodo Montessori.
La cooperativa agisce con l’intento di rendere disponibili a bambini e adulti gli strumenti per uno sviluppo armonico ed equilibrato della personalità secondo quanto Maria Montessori ha elaborato nel suo progetto educativo.
Lo staff: gli insegnanti hanno tutti una specifica formazione montessoriana, sono competenti, motivati e costituiscono imprescindibili strumenti di applicazione del Metodo. Da anni stabilmente impiegati presso la nostra struttura, sempre pronti a collaborare con i bambini, disponibili con le famiglie, lavorano costantemente in team condividendo ogni scelta professionale.
Oltre 50 anni di esperienza montessoriana
Dopo una lunga collaborazione alla diffusione del Metodo, nel 1968 Jole Ruglioni decise di aprire un’altra scuola in via Cambini, per cercare di offrire il Metodo Montessori a più bambini.
Nel 1972 la scuola venne trasferita in via Porpora 81, in una piccola villetta con un bel giardino. Nonostante le sue piccole dimensioni è stata per 40 anni un punto di riferimento per tutta la comunità montessoriana milanese, italiana e anche estera: ha ricevuto frequentemente studiosi e specialisti, provenienti da tutto il mondo, giunti per osservare il lavoro dei suoi educatori e la qualità dell’applicazione dei principi montessoriani.
Nel 2008 viene fondata la Cooperativa “Casa dei Bambini-Scuola Montessori” che nel mese di aprile 2011 concorre ad un Bando Pubblico del Comune di Milano destinato ad enti no profit e si aggiudica il lotto di Piazza San Gerolamo, 6.
La nuova sede è un immobile di 1360 mq con spazi interni grandi e luminosi e un bello spazio esterno: dopo quasi due anni di lavoro la scuola è pronta e la Cooperativa ha finalmente uno spazio adatto in cui operare e attuare completamente la sua mission.
Una lettera di Iole Ruglioni, classe 1925, fondatrice della Scuola e della Cooperativa
Era da poco finita la guerra, l’Europa era ancora percorsa dai brividi di tutte le atrocità subite. Morte, distruzione, persecuzioni e orrori di ogni genere erano ancora negli occhi di tutti. Dopo questi immani conflitti, mille dubbi turbavano le coscienze e mentre le popolazioni cercavano di ricostruire ponti, case e chiese sulle macerie ancora fumanti, qualcuno si interrogava sul perché di tanta crudeltà.
L’educazione. Educare alla pace: Maria Montessori venne incontro a questi interrogativi con osservazioni profonde sul bambino che la portarono alla scoperta del “vero bambino” ed a un modo molto diverso di educare. Non si può imporre la voglia d’imparare con correzioni offensive, non si può insegnare il rispetto dell’altro con la prepotenza e l’aggressività. Per formare degli uomini liberi che amino il sapere ed un sereno convivere è indispensabile far vivere il bambino fin dai primi anni in un ambiente molto stimolante e sereno, dove sia sempre rispettato, con tutte le sue possibilità ed eventuali limiti.
Convinta che questo fosse il vero modo di educare, iniziai il mio cammino al servizio del Bambino. Sono passati quasi sessant’anni da allora e quaranta da quando ho aperto la scuola che ancora gestisco. Una scuola materna ed elementare costata tanti sacrifici, fatiche ed ansie ma con grandi ed entusiasmanti risultati.
Le richieste d’iscrizione sono sempre numerose, sono molti i bambini per i quali il Metodo Montessori rappresenta un aiuto se non una soluzione ai loro problemi psicologici. Potendo usufruire di una nuova e grande scuola potremo lavorare meglio e accogliere un numero maggiore di bambini.
Ormai sono vecchia, ho ottantasette anni, ma sono ancora pronta a spendere le mie energie per questa meraviglioso metodo.
Ci sono delle ottime insegnanti, preparate ed esperte; c’è una bravissima direttrice, la dott.ssa Cecilia Quagliana, conoscitrice profonda del metodo, capace di formare le nuove leve anche per altre scuole. Ci sono i genitori, soddisfatti dei risultati ottenuti dai loro bambini e ci sono io orgogliosa di vedere questa piccola comunità sistemata in locali adatti. belli, accoglienti e che forse, un domani, potrà avere un seguito nelle scuole Medie e Superiori, come spesso accade all’estero, continuando così questa missione educativa che riesce a dare alla società uomini degni di questo nome.
Jole Ruglioni Milano, ottobre 2012
INDIMENTICABILE CECILIA QUAGLIANA
Cecilia Quagliana è stata alla guida della scuola dal 2006 fino alla sua scomparsa, avvenuta nel dicembre 2023 all’età di 59 anni.
Nipote della fondatrice Jole Ruglioni, sotto la sua guida ha trascorso anni nell’insegnamento per poi assumere ruoli di direzione e coordinamento didattico in diverse istituzioni Montessori a Milano.
Formatore presso l’Opera Nazionale Montessori, è stata docente in diversi corsi e programmi di specializzazione, di aggiornamento e di tirocinio. Docente nel primo Corso Montessori rivolto agli insegnanti di Scuola Secondaria di Primo Grado, nel 2012 ha contribuito ad avviare in via sperimentale la prima sezione Montessori di Scuola Secondaria di Primo Grado a Milano.
Sotto il profilo accademico, l’ambito prevalente dei suoi studi è concentrato sui “piani di sviluppo” della fascia 0-12 anni. Ha inoltre contribuito attivamente alla ricerca e allo sviluppo di materiali educativi montessoriani.
Figura di rilievo nel panorama montessoriano, Cecilia si è spesa per coadiuvare e facilitare l’interscambio culturale tra esperti del settore e altri istituti Montessori in Italia. Nel 2019, ha tenuto un ciclo di conferenze in Giappone, toccando otto città diverse.
La Casa dei Bambini Scuola Montessori Milano la ricorda così:
“Luminare del metodo Montessori e docente preparatissima, è stata apprezzata e stimata per l’autentica passione e l’encomiabile professionalità. Punto di riferimento per molte scuole montessoriane in Italia, ha educato al pensiero libero centinaia di bambini e lascia una preziosa eredità che porteremo avanti con orgoglio».
BREVE BIOGRAFIA DI MARIA MONTESSORI
Nasce a Chiaravalle in provincia di Ancona nel 1870.
Nel 1896, nonostante fosse osteggiata da molti che consideravano la medicina una professione del tutto maschile, è la prima donna italiana a diventare medico, specializzandosi in neuropsichiatria. Partecipa attivamente al movimento di emancipazione femminile mostrandosi molto sensibile ai problemi sociali.
Nello stesso anno della laurea interviene a Berlino in un congresso internazionale trattando il tema delle riforme sociali, della questione femminile e dell’educazione. L’intervento ottenne un grande successo e la Montessori comincia ad avere significativa visibilità sui giornali.
Lavora a lungo presso la clinica psichiatrica dell’Università di Roma. Dedicandosi ad adulti e bambini con difficoltà o con turbe del comportamento, in stato comunque di grave abbandono affettivo, ben presto si convince che un ambiente adeguatamente preparato, contenente strumenti e materiali particolari, otteneva su questi soggetti effetti estremamente positivi. Aveva cominciato a pensare e realizzare il “Materiale Montessori”.
Un intervento di ristrutturazione edilizia presso il quartiere operaio di San Lorenzo a Roma, con la necessità di creare un luogo dove custodire i bambini, figli degli operai, offre alla Montessori l’occasione di aprire la prima Casa dei Bambini: era il 06 gennaio 1907. Quel luogo si dimostra ben presto molto di più che “un luogo di custodia”: con il Materiale Montessori che avevano a disposizione, i bambini imparavano rapidamente, si appassionavano al lavoro, sembravano instancabili nelle loro attività, apparivano sereni e soddisfatti.
Pochi mesi dopo viene aperta una seconda scuola sempre nel quartiere di San Lorenzo, l’anno seguente si apre una scuola nel quartiere operaio dell’Umanitaria a Milano, in Via Solari, e si apre una terza scuola a Roma.
Le idee di Maria Montessori facevano tabula rasa delle teorie educative precedenti, ponendo l’attenzione sul bambino e sulla sua spontanea capacità di apprendere, purchè a contatto di un ambiente appositamente pensato e scientificamente studiato, ricco di materiali pensati in relazione al suo sviluppo neurologico, psichico ed emotivo. Il bambino doveva essere libero: di agire, di muoversi, di pensare, di costruire se stesso. Era una autentica rivoluzione ancora più sconvolgente perché in questa libertà niente appariva più lontano dal caos: nelle scuole Montessori regnava pace, tranquiliità, ordine.
Nel 1909 la Montessori pubblica il Metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei bambini, e nello stesso anno viene organizzato il Primo Corso di Formazione Montessori.
Il pensiero di Maria Montessori, i suoi scritti e i suoi corsi di formazione hanno grande eco anche all’estero e molti stranieri giungono in Italia per osservare le case dei Bambini, per poi tornare in patria e divulgare l’esperienza delle Scuole Montessori.
Nel 1913 viene organizzato il primo Corso Montessori Internazionale, mentre all’estero nascono centri di studio, approfondimento e divulgazione del metodo.
Il clamore e l’entusiasmo intorno al pensiero pedagogico montessoriano aumentano e Maria Montessori trascorre gli anni successivi viaggiando moltissimo – Stati Uniti, America Latina, Spagna, Olanda, Germania, Francia, Gran Bretagna, Svizzera,…- organizzando corsi, seminari, conferenze che ottengono sempre notevole risonanza.
Nel 1924 nasce l’Opera Nazionale Montessori e nel 1929 l’Associazione Internazionale Montessori (AMI) con sede prima a Berlino e, dopo il 1935, ad Amsterdam. Scopo delle associazioni è quello di organizzare scuole e corsi Montessori.
Dopo il 1930 l’attività montessoriana in Europa subisce una battuta d’arresto: l’ideologia fascista e nazista sono del tutto inconciliabili con il pensiero montessoriano e nel 1934 Mussolini e Hitler chiudono tutte le scuole Montessori in Italia, Austria e Germania. Nel 1936 la Montessori è costretta a lasciare l’Italia.
Si trasferisce a Barcellona, ma anche da qui deve andarsene. Trova rifugio prima a Londra e poi in India, dove era molto nota grazie anche alla propaganda fatta da Gandhi e da Tagore che ebbero modo di incontrare più volte la Montessori apprezzandone il suo pensiero. Qui resta fino al 1946.
Sono anni di sperimentazione pedagogica diretta: in mezzo alla rigogliosa natura tropicale di un piccolo paese nel sud dell’India, Kodaikanal, a contatto con bambini di età diversa, di provenienza culturale diversa, di lingua e ceto sociale diversi, la Montessori ha ulteriore conferma che le naturali tendenze umane sono universali e che i bambini si appassionano in egual modo al sapere, restano affascinati dalla meraviglia del mondo e lo esplorano con instancabile e fervido entusiasmo.
Nel 1947 torna in Italia e partecipa alla riorganizzazione dell’Opera Nazionale Montessori e alla fondazione di nuove scuole. Pur senza smettere di studiare e viaggiare, vuole trascorrere gli ultimi anni della sua vita in Olanda, a Noordwick aan Zee.
Il costante impegno sociale e politico, finalizzato alla costruzione di una società migliore, che Maria Montessori mostrò nel corso di tutta la sua esistenza le valsero la candidatura al Premio Nobel per la pace sia nel 1949 che nel 1950.
Muore in Olanda , preparando un viaggio in Ghana che non riuscì a fare, a 82 anni, nel 1952.